Coppie di Fatto nasce da un progetto in cui Nathalie Du Pasquier prosegue la sua ricerca sul potenziale trasformativo della ceramica. L’artista ha immaginato una serie di oggetti in ceramica fatti a mano che sfidano le definizioni tradizionali: vasi che si trasformano in ciotole, contenitori che possono essere ribaltati e assumere funzioni diverse a seconda di come vengono disposti. Alcuni accolgono un solo fiore, altri diventano generosi vasi per composizioni più ampie. Sempre, però, il gioco si rivela: questi pezzi esistono in coppia, perché è nel dialogo tra le forme che il loro doppio senso prende vita. Il nome stesso, Coppie di Fatto, riflette con ironia questa doppia natura.
Coppie di Fatto by Nathalie Du Pasquier
Coppie di Fatto G
Coppie di Fatto B
Coppie di Fatto è costituita da sette coppie colorate nella palette tipica della sensibilità dell’artista. Si tratta di opere in edizione aperta, vendute esclusivamente in coppia, che esprimono con immediatezza il carattere ludico e versatile della collezione. La smaltatura avviene a spruzzo, una tecnica più semplice e flessibile per poter creare la varietà cromatica e la complessità di combinazioni richiesta.
I singoli elementi di Coppie di Fatto sono interamente realizzati a mano con la tecnica del tornio, secondo la tradizione artigianale italiana.
Ogni pezzo è firmato e numerato in maniera sequenziale, per sottolineare l’esclusività della produzione.
Coppie di Fatto D
Nathalie Du Pasquier
Artista e designer di origini francesi, Nathalie Du Pasquier si è unita al team Mutina nel 2019 con la realizzazione di BRIC, l’installazione site-specific esposta in occasione di MUT 4. Ha progettato la serie di elementi 3D Brac, le collezioni Mattonelle Margherita, Paesaggi e Coppie di Fatto.
“Questi vasi così semplici ci hanno fatto pensare a lungo. Sembrava un’idea semplice: coppie di fatto, un vaso composto da due elementi che possono essere messi in un senso o rovesciati. Un vaso per i fiori o una ciotola per i biscotti a seconda che siano appoggiati in un senso o nell’altro. Devono sempre essere presentati in due per esplicitare le due funzioni”.