A talk with Yvon Lambert
Quando hai iniziato ad interessarti all’arte contemporanea? Come si è evoluta questa passione?
Sono nato a Venza, una piccola città nel sud della Francia, dove si riunirono molti artisti e dove Matisse creò la famosa Chapelle du Saint-Marie du Rosaire. Credo di essere stato influenzato da quell’ambiente, perché la mia passione per l’arte nacque quando ero molto giovane e aprii la prima galleria nella mia città natale all’inizio degli anni ’60. Poi mi trasferii a Parigi, dove diressi la mia galleria per più di cinquant’anni.
Come hai deciso di abbandonare il lavoro di curatore presso la tua galleria per concentrarti definitivamente sull’attività editoriale?
Ho sempre amato i libri, li colleziono, e ho sempre avuto un tavolo con dei libri nelle mie gallerie. Inoltre, pubblicai il primo libro d’artista molto presto, negli anni Settanta. Dopo aver lavorato come curatore per cinquant’anni, volevo cambiare e decisi di aprire questo nuovo spazio con mia figlia Ève, che è al tempo stesso una libreria, una casa editrice e una galleria, dove tutt’ora invito gli artisti a esporre le proprie opere.
Come descriveresti il tuo approccio personale all’arte e in che modo emerge dal tuo attuale lavoro?
Aprire questo nuovo spazio mi ha dato l’opportunità di ritornare alle origini di quello che amo: lavorare con gli artisti. Gli artisti sono meravigliosi! In quanto direttore di una grande galleria internazionale, a volte ho avuto la sensazione che le persone fossero interessate a parlare solo di soldi. La mia nuova sede è più piccola, essendo una libreria, e questo mi permette di avere un contatto più diretto non solo con gli artisti, ma anche con collezionisti, scrittori, poeti… ci piacerebbe realizzare insieme un libro, una stampa o una mostra.
Hai collaborato con diversi artisti per Yvon Lambert Editions. Che tipo di relazione si è sviluppata con loro? Ci racconteresti un aneddoto?
Ho passato la mia vita circondato dall’arte e dagli artisti, e sono diventato amico di molti di loro, ma se dovessi raccontare un aneddoto in particolare riguarderebbe il mio incontro con Jean Michel Basquiat a New York, quando mi disse: «Se dovessi realizzare una mostra a Parigi, sarebbe con te Yvon». Qualche anno dopo, venne a Parigi e fece una bellissima personale nella mia galleria. Purtroppo ci lasciò pochi mesi dopo…
Aprire questo nuovo spazio mi ha dato l’opportunità di ritornare alle origini di quello che amo: lavorare con gli artisti.
Recentemente, hai lavorato con Mutina e Nathalie Du Pasquier su un libro in edizione limitata dedicato a Mattonelle Margherita. Come si è evoluta la collaborazione?
Sono orgoglioso di poter dire che lavoro con Nathalie da circa dieci anni ormai. Naturalmente amo il suo lavoro, ma siamo anche diventati molto amici. Ricordo che, circa un anno fa, mi parlava con grande entusiasmo di questo “progetto sui mattoni” su cui stava lavorando e non avevo idea a cosa si riferisse. L’estate scorsa andammo insieme alla sede di Mutina, a Fiorano, e io rimasi sbalordito da quello che vidi! La collezione che aveva creato per l’azienda era meravigliosa e, dopo un delizioso pomeriggio trascorso con Massimo Orsini, decidemmo di realizzare insieme un’edizione limitata.
Sei conosciuto anche per essere un appassionato collezionista. Che cosa cerchi di solito in un’opera d’arte? Hai un pezzo preferito?
Ho gusti molto diversi tra loro quando si tratta di collezionismo, non riuscirei a scegliere una sola opera. Ho donato la mia collezione personale allo stato della Francia e attualmente è esposta presso Collection Lambert ad Avignone. Dovreste visitare il museo per avere un’idea più chiara dei miei gusti personali.
Ricordi la prima volta che sei entrato in contatto con Mutina? Cosa ti ha colpito di più della nostra azienda?
Nathalie mi ha fatto conoscere Mutina e il suo universo creativo. Incontrare tutta la squadra e visitare lo showroom mi ha fatto capire quanto amore e rispetto l’azienda abbia per l’arte e gli artisti, e l’impegno che investe per creare prodotti di qualità.
Stai lavorando a delle nuove pubblicazioni speciali di recente?
All’inizio degli anni ’90 creai la collezione «Bibliophilie». Chiesi ad artisti e scrittori di creare dei progetti speciali per questi libri, e ora sto lavorando alle prossime due pubblicazioni: una con Nathalie e una con Miguel Barceló.
La mia nuova sede è più piccola, essendo una libreria, e questo mi permette di avere un contatto più diretto non solo con gli artisti, ma anche con collezionisti, scrittori, poeti…