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Ph. Piergiorgio Sorgetti
17.05.23

A talk with Helen Nonini

Fotografie di Piergiorgio Sorgetti

Mutina dà il benvenuto nel suo team a Helen Nonini, fondatrice e CEO della società di consulenza Schwa, con la quale porta avanti una visione aziendale fondata sulle tematiche di Diversity, Equity & Inclusion.
Abbiamo deciso di celebrare questa nuova collaborazione con un Talk dedicato, nel quale Helen ci parla delle sue esperienze lavorative pregresse e di come hanno influito sul suo approccio al cliente. Ma anche di come le necessità dei brand siano cambiate con il passare degli anni e del ruolo ricoperto da sostenibilità e salute mentale all’interno di una strategia aziendale vantaggiosa e sostenibile.

A talk with Helen Nonini

Oggi sei Founder e CEO di Schwa, società di consulenza con un focus sulle tematiche di Diversity, Equity & Inclusion. Ci parli del tuo percorso professionale? Come sei arrivata fino a qui?

Il mio approccio interdisciplinare deriva da un percorso professionale che ha attraversato diversi campi: iniziato nel mondo della finanza, proseguito con esperienze nel settore no profit e, in seguito, nella comunicazione. Approdando infine alla consulenza strategica per le aziende.

Schwa è oggi la somma delle competenze e delle conoscenze che ho sviluppato in questi anni, unita a quelle dei miei soci. Ho scelto di occuparmi di Diversity, Equity & Inclusion non solo per la mia esperienza personale, ma perché credo fortemente che siano una priorità per tutte le organizzazioni, così come dimostrato anche dai trend di mercato.

In che modo queste esperienze lavorative hanno contribuito alla comprensione di ogni necessità del cliente?

Ciascuna mi ha permesso di osservare le aziende internamente ed esternamente. Un punto di vista che si è trasformato negli anni, fornendomi diverse prospettive da cui analizzare le necessità del cliente, con una visione interdisciplinare.

Quali valori porti avanti con Schwa?

Autenticità, rispetto e bellezza.

Quali sono le fasi principali con cui si sviluppa una consulenza aziendale e che tipo di relazione crei con i clienti?

La metodologia applicata da Schwa consiste in tre macro-fasi: la prima è l’ascolto e l’analisi interna ed esterna dell’azienda. Questo ci permette di identificare la posizione del brand oggi e di comprenderne la traiettoria, aiutandolo a crescere in modo credibile da un punto di vista economico e di percepito sul mercato. La seconda fase è l’individuazione di azioni sostenibili per raggiungere gli obiettivi del brand, per arrivare infine a monitorare i risultati e delineare le successive attività.

Ci poniamo quindi come Advisor indipendenti, supportando la prima linea aziendale nell’individuare e sviluppare la strategia più corretta.

Rispetto ai tuoi esordi nella consulenza, come sono cambiate le necessità delle aziende?

Sono ancora simili, per molti aspetti. Quello che è cambiato è il contesto: più complesso anche per ragioni geopolitiche. Lo scenario è sempre più globale, volatile, i fattori da tenere in considerazione aumentano.

A talk with Helen Nonini
A talk with Helen Nonini

Con il calo delle materie prime e il progressivo avanzamento della crisi climatica, la sostenibilità sta diventando sempre più una priorità per i brand. Che ruolo ricopre questo fattore all’interno di un piano strategico?

La sostenibilità è uno dei fattori delle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance), oggi più che mai non può prescindere dalla centralità nella strategia di un brand. È un tema che ci porta a dover riflettere sul concetto di responsabilità. Il pianeta continuerà la sua evoluzione a prescindere dall’essere umano: siamo noi che non possiamo prescindere dalla natura.

Oltre alla salvaguardia dell’ambiente, si parla molto anche di stress e salute mentale. Quanto è importante questo aspetto per il buon funzionamento di un’azienda, oltre che per il benessere personale?

È ormai risaputo che in un contesto attento verso i dipendenti da un punto di vista di Diversity, Equity & Inclusion, ogni persona lavori meglio e sia anche più motivata. È importante inoltre che le aziende mettano le persone in condizione di sentirsi a proprio agio nell’esprimere una difficoltà, per accoglierla e sostenerle nella risoluzione. Per questo lavoriamo in partnership con Mindwork (società che offre alle aziende strumenti per il potenziamento del benessere psicologico) e Game2Value (piattaforma digitale che permette di ottimizzare i processi di selezione e valorizzazione del personale nelle aziende attraverso l'uso dei videogiochi).

Indubbiamente offrire servizi di supporto per il benessere psicologico, sviluppando una strategia DEI, è fondamentale per attrarre e mantenere talenti, con un conseguente impatto sulla creazione di valore economico sostenibile.

Ricordi la prima volta che sei entrata in contatto con Mutina? Che impressione ti hanno fatto l’azienda e il suo team?

La mia prima volta nella sede di Mutina è stata per un evento legato all’arte: sono rimasta colpita da quanto la cultura fosse importante per l’azienda. È stato subito evidente come l’arte fosse un punto fondamentale nel loro immaginario, non solo a servizio della comunicazione.

Qual è la tua collezione Mutina preferita? Perché?

Le trovo tutte splendide: di ciascuna amo il rigore e la coerenza, ma anche l’apertura al dialogo con cui sono sviluppati i tanti progetti con artisti e designer. Mutina non è associabile a una collezione, ma a un universo che porta in sé valori molto chiari, applicati con costanza.

Nel 2011 hai scritto il libro “Professione Problem Solver”, edito da Il Sole 24 Ore. Quanto oggi il problem solving fa ancora parte dell’attività di Schwa?

Il Problem Solving è tutt’ora parte del mio lavoro. Per tre anni sono stata abituata a trovare soluzioni logiche ed efficienti a ogni tipo di desiderio o richiesta meno logica. Un allenamento che mi ha insegnato a diventare un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie, trovando la mia realtà anche in un mondo sottosopra. Oggi, questo mi permette di individuare idee e soluzioni innovative per le nostre aziende.

Qual è l’aspetto più interessante del tuo lavoro?

La grande opportunità di conoscere realtà differenti, di poter ascoltare persone di talento. Scoprendo ogni volta come lavorare con cura e amore faccia sempre la differenza.

“Ho scelto di occuparmi di Diversity, Equity & Inclusion non solo per la mia esperienza personale, ma perché credo fortemente che siano una priorità per tutte le organizzazioni, così come dimostrato anche dai trend di mercato”.


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